Archivio mensile:Gennaio 2013

San Nicola in Dergano

Secondo alcuni, Dergano risalirebbe all’etimo gallo-latino dervulum, da dervos, “quercia”.
Già poco dopo l’anno 1000, si ricorda la fondazione di una cappella dedicata a San Nicola, nei pressi di un antichissimo cimitero, nella località “Dergani”, poi diventata Dergano ed in dialetto Derghen, che si trovava alla terza pietra miliare della strada che univa la seconda città dell’impero, Milano, a Como.
La chiesa di San Giorgio e Nicolao di Dergano è attestata col nome di “capella” alla fine del XIV secolo, si trovava in “Porta Comasina della città di Milano” (Notitia cleri 1398).
Nel 1564, la chiesa di San Nicola in Dergano fu elevata a parrocchia da San Carlo Borromeo.
Il 28 Gennaio 1604, il cardinal Federico Borromeo venne appositamente per la consacrazione di una campana.
Il 16 Dicembre 1697, il rione di Dergano fu concesso dal governo spagnolo come feudo per Andrea Imbonati, insieme a Derganino, Cassina Amata, Cassina Nuova De’ Dugnani. A Dergano, c’erano 34 focolari, l’equivalente delle famiglie.
Nel 1756, nella parrocchiale era costituita la Confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’Arcivescovo Carlo Borromeo; ma esisteva anche la Confraternita del Santissimo Rosario, i cui iscritti avevano facoltà di portare l’abito di colore rosso.
Il 25 Ottobre 1797, per festeggiare la proclamazione della Repubblica Cisalpina di Napoleone, fu eretto l’albero della libertà. Più tardi, il maresciallo Radetzky lasciò in dote a sua figlia la “Cassinetta di Dergano”.
Fino al 1834, la chiesa era dedicata a San Nicola di Bari; da quell’anno, fu aggiunto, quale patrono titolare, anche San Giorgio.
Nel 1885, venne corredata anche di 5 campane. L’interno era ad unica navata, vi era un antico e marmoreo fonte battesimale; l’altare a destra aveva, in una nicchia, una statua in legno della Madonna, ricavata da un albero da frutta cresciuto in un orto del vecchio quartiere, rivestita poi di un ampio e ricco abito di seta candida, finemente ricamata in oro e fiori. Nel 1924, fu ristabilito titolo e culto solo all’antico patrono della parrocchia: San Nicola di Bari.
Nell’ambito dell’iniziativa dell’Arcivescovo, per costruire nuove chiese nella periferia di Milano, il 3 Giugno 1939 venne posta solennemente la prima pietra, all’interno della quale, insieme a monete d’argento e di rame del tempo, fu posta una medaglia con l’effigie del Pontefice regnante Pio XII.
Il 9 Maggio 1941, avvenne, da parte del Cardinale Ildefonso Schuster, la solenne consacrazione della nuova chiesa. Nel 1943, vi fu una incursione bellica disastrosa sul quartiere e, per lo spostamento d’aria, tutte le finestre della chiesa furono rovinate, come pure le porte.
Nel 1969, fu abbattuta la vecchia chiesa e, in seguito, il campanile.
Il 10-11-12 Febbraio 1984, venne in visita pastorale Sua Eminenza il Cardinale Carlo Maria Martini. Nell’Ottobre 2002, venne spostato il fonte battesimale a lato dell’altare del Sacro Cuore; nella cappella battesimale, fu collocata una statua raffigurante San Nicola in paramenti liturgici.

Libreria Bocca

Nel 1775, a Torino, già esistera una Libreria Bocca, dei fratelli Bocca, tipografi artigiani.
Con spirito imprenditoriale, Giuseppe Bocca, nel 1822, aprì la sua bottega in Corsia dei Servi.
Dal 1829 al 1930, la libreria conobbe una tranquilla esistenza, grazie al titolare dell’epoca Rumolard.
Nel 1930, avvenne il trasferimento in Galleria Vittorio Emanuele II.
Specializzata in libri di pregio e d’arte, nel suo piccolo spazio è densa di libri, ma ciò non ne ha  mutato il profilo pur nel succedersi delle gestioni, da Luciano Mauri a Giacomo Lodetti, che la gestisce con la famiglia.
Elementi risalenti al 1865, la testa di Medusa e il capitello di colonna in ghisa, presenti nel negozio.
Se anche non si dovesse acquistare nulla, il Touring Club Italiano consiglia di entrare in questa bottega, quantomeno per ammirare il pavimento a quadri rivestiti di cristallo.
Le prove d’artista, qui, vengono stampate su carta a mano.

Crema di zucca con gli amaretti

Ingredienti per 4 persone:
350 gr di zucca
1 cipolla media
50 gr di burro
1/2 litro di brodo di carne
1 confezione di panna
10 amaretti
1 cucchiaio di zucchero
sale
pepe nero
Procedimento:
Pulire e tagliare la zucca a dadini.
Soffriggere la cipolla in una casseruola con un po’ di burro.
Unire la zucca e farla asciugare.
Verare il brodo caldo e cuocere fino ache la zucca risulterà morbida.
Frullare il tutto e mettere la crema in un’altra pentola.
Aggiungere la panna, un po’ di zucchero, un pizzico di sale e pepe nero.
Portare il tutto a ebollizione.
Aggiungere il burro rimasto, mescolando.
La crema si serve cosparsa di amaretti sbriciolati.
Il mio suggerimento:
Io sostituisco la panna con il latte e invece della sola cipolla utilizzo un cucchiaio di misto soffritto surgelato.
Mi paice servire la crema spolverizzata di amaretti tritati e passati al setaccio, ponendone uno al centro della ciotola intero.

Gabriele Bonci – 7 maggio 2012

IL GIOCO DELLA PIZZA
Il maestro Gabriele Bonci, in questo libro, spiega, in maniera appassionata e genuina, tutto ciò che c’è da imparare sulla pizza, tutto ciò che su di essa non è stato ancora detto, tutte le pizze che non avete ancora assaggiato.
Una personalità imponente, come il suo amore per la moglie e la pizza.
Un piacere ascoltare con quanta passione lavora nel suo negozio e ricerca le materie prime di qualità superiore.
E il gusto arriva.
Lasciandoci con l’acquolina in bocca e un bel libro da cui prendere spunto.

Carlo Baslini

Nasce nel 1872.
Ha occupato le cariche di Sindaco e Podestà in vari periodi fra il 1905 e il 1943.
Nel 1911-12 è primario oculistico presso l’Ospedale Maggiore di Milano.
Nel 1914-15 è Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.
Opere

Sonetti 
Giugn

Altre liriche 
Brindes ai noster pompier, El polentatt.