Archivio mensile:Gennaio 2013

Vitello Tonnato

Ingredienti per 6 persone:
1 kg di fesa di vitello
1 costa di sedano
1 cipolla
sale

Per la salsa:
200 gr di tonno
4 acciughe sotto sale
2 uova
olio
limone
capperi
sale
pepe

Procedimento:
Tagliare la cipolla a fettine sottilissime e il sedano a pezzettini e metterli in una casseruola con la fesa di vitello.
Coprire la carne con l’acqua e far cuocere a fuoco moderato per circa due ore.
Far raffreddare la carne mentre si prepara la salsa.
mettere nel frullatore due uova intere con sale e pepe.
Unire 2 cucchiai di olio evo e il succo di mezzo limone.
Tutti gli ingredienti devono essere utilizzati a temperatura ambiente.
Frullare il composto dfino ache sia ben amalgamato.
Passare al setaccio il tonno e le acciughe per ottenere una purea.
Aggiungereil composto alla maionese e diluire con qualche cucchiaio di brodo di cottura della carne r qualche goccia di limone.
Tagliare il vitello a fettine sottili e ricoprirlo con la salsa.

Il mio suggerimento:
A me piace servirlo su un letto di soncino condito con un’emulsione di olio evo, limone e qualche cappero, ottenuta frullando gli ingredienti.
Dopo aver tagliato il vitello a fettine molto sottili (anche con l’affettatrice) le spennello con la salsa tonnata e le impiatto sull’insalatina.
In questo modo la preparazione risulta più fresca e anche visivamente più gradevole.

Franco Bettinelli

Nasce a Milano il 12 marzo 1909 e muore a Milano il 10 Giugno 1995.
Si laurea in giurisprudenza e lavora alla Cassa Edile della mutualità ed assistenza di Milano, di cui diventa poi direttore dal 1945 al 1970.
 Sotto la sua direzione vengono realizzate significative attività sociali ed assistenziali a favore dei lavoratori edili.
La grande passione per la sua Milano, che gli conferì la medaglia d’oro di benemerenza, nel 1960 lo porta a scrivere in dialetto milanese e a fondare, con il poeta Pino Mazzola, all’interno del Circolo Volta, di cui è stato vicepresidente e poi Presidente, “El Cenacol milanes” che continua ancora oggi ad essere uno dei centri di vita culturale cittadina.
Istituisce concorsi di poesia meneghina e lui stesso scrive poesie.
Nel 1947 pubblica il volumetto di liriche “Milan e poeu pù“. Sempre nello stesso anno “Ma Milan l’è on gran Milan” Tip.Abbiati, Milano

Altre liriche

Ganci Argenterie

L’azienda viene fondata nel 1926 da Carmelo e Gaspare Ganci, inizialmente in via Crema, dagli anni 30 in via Altaguardia 11.
Nel 1961, l’attività è rilevata da Giuseppe Morandino, padre dell’attuale titolare Giovanni, che continua nella produzione di argenteria “fatta veramente a mano”, con pezzi unici esportati ovunque nel mondo.
Da alcuni anni, i 4 figli di Giovanni lo affiancano nella gestione aziendale.
Il “Cavaliere Azzurro” è un’armatura realizzata da Ganci dopo anni di impegno e che è divenuto il simbolo della ditta, tutta in argento 925, a grandezza naturale, fatta a mano, con una libera interpretazione di ceselli, ispirata alle tipiche armature da parata del periodo rinascimentale milanese.
La ditta possiede uno dei marchi d’argenteria più vecchi di Milano, il “110 MI”.
La nuova sede dell’azienda, dal 2011, è al civico 8 di via Altaguardia.

Antonio Calabrò – 26 giugno 2012



IL RISCATTO

Antonio Calabrò, nel suo libro, attraverso le conversazioni tra un top manager e un giornalista, cerca di offrire un contributo di riflessione e di proposte per una ripresa economica dell’Italia.
Una presentazione che ti mette di fronte a realtà che a volte non vorresti conoscere.
Ti stimola delle domande e ti suggerisce delle risposte.