Archivio mensile:Febbraio 2013

Gemelli

La ditta Gemelli è inaugurata nell’attuale sede nel 1927.
Attilio Gemelli si rivela un abile uomo di mercato, precursore del marketing, conquistando la gente con slogan del tipo “tre paia 1000 lire”.
Passata la guerra, sotto la guida dell’attuale titolare Sergio, il negozio conquista la ribalta cittadina.
La bottega è tra le prime ad importare in Italia il pret-a-porter da Parigi.
Vi trovano posto tutti i principali stilisti italiani. Vi fa la sua comparsa anche il cachemire.
Lo stile, la tradizione, la storia, la qualità, gli assortimenti, la forza di proporre novità fanno di questa ditta uno dei negozi più apprezzati dai milanesi.
L’offerta è completata da scarpe, borse, cinture.
Esiste poi Gemellino, il settore abbigliamento per i ragazzi dai 4 ai 18 anni.

Crema di cioccolata al caffè

Ingredienti per 4 persone:
2 tazzine di cioccolata liquida – preparata con acqua e cacao amaro
zucchero
2 tazzine di latte
2 tazzine di caffè
Procedimento:
Preparare la cioccolata mescolando il cacao amaro con acqua bollente.
Zuccherare a piacere.
In una pentola unire la cioccolata, il latte ed il caffè.
Mettere sul fuoco e sbattere il tutto con una frusta fino a formare una schiuma bianca in superficie.
Versare nelle tazze e servire.
D’estate si gusta fredda in bicchierini di vetro.
Il mio suggerimento:
Per i più golosi:
Per una versione invernale che lascia il segno, sporcare il bordo della tazza con la nutella e formare una piccola stellina bianca di panna montata al centro della tazzina;
Per una versione estiva esplosiva, quando il composto è freddo, aggiungo un cucchiaino di crema di wisky per formare un effetto marmorizzato nel bicchierino di vetro.

Gianfranco Gandini

Nato ad Affi (Verona) il 3 marzo 1945 perchè – come dice lui -“.. gh’era la guerra, ma seri giamò resident in via San Gregori al dersett, perché el mè papà l’era on milanes doch e de tanti generazion…”


 

E’ Vice presidente nell’Associazione ex-Martinitt con l’incarico di responsabile della Commissione Cultura.
L’incarico prevede, fra l’altro, la creazione del calendario associativo che ormai da anni è improntato alla milanesità.
Infatti, oltre ad immagini di Milano e dintorni il calendario è arricchito da dodici poesie di altrettanti bravi poeti meneghini.
Nel giornale “la voce degli ex Martinitt” è titolare della “Rubrica Meneghina”.
E’ Presidente dell’Accademia del Dialetto Milanese, direttore del periodico Sciroeu de Milan, edito dall’Accademia del Dialetto Milanese.
Giurato nel premio di poesia (italiana) della Parrocchia di San Cipriano, Milano.
Ha tenuto conferenze sulla storia dei Martinitt e degli ex Martinitt e su storie e leggende su vie e contrade di Milano, presso il Circolo Filologico e l’Umanitaria, conferenze che ha avuto modo di ripetere in altri circoli culturali.
Presso l’associazione degli ex Martinitt ha organizzato il concorso di pittura e poesia dialettale “Milan che ‘l se moeuv” concorso che ha avuto fra gli altri giurati Liliana Feldmann, il prof. Pier Gildo Bianchi, il prof. Ogliari.
E’ stato più volte ospite in trasmissione con Roberto Marelli dove ha avuto modo di parlare delle cose milanesi.

Pubblicazioni
“Freguj d’eternita”, “Maschere” – poesie in dialetto milanese
“Quando ero felice”  – in italiano.


Dispiaceri

Manda gio’ cadenn
Si dice di chi è costretto ad ingoiare bocconi amari molto grandi in successione, come gli anelli di una catena.

Ristorante Don Lisander

Il ristorante viene aperto nel 1947 da Bice Mungai, capostipite dei ristoratori toscani a Milano.
Allora, era affacciato direttamente su via Manzoni e abbinava l’insegna della birra Pedavena al suo rustico arredo in legno chiaro.
Vari proprietari si sono avvicendati negli anni, garantendo sempre la buona cucina tradizionale e la proverbiale ospitalità meneghina.
Tra questi, i fratelli Travaini che, negli anni ottanta affidano la gestione del locale ai toscani doc Luigi Cappini e lamoglie Maria Bani.
Il ristorante oggi si presenta con due immagini ben distinte: d’inverno c’è la sala interna, antica cappella di casa Trivulzio,
tutelata dalla soprintendenza, tutta in legno; d’estate c’è l’ampio cortile, tra siepi verdi e coperto da un padiglione.
La cucina propone i piatti della tradizione milanese e lombarda.
Dal 1993 Luigi Lucchini e Luigi Toffolari gestiscono il locale, affiancati da personale altamente qualificato.