Archivio mensile:Febbraio 2013

Bruscitti con la polenta

Ingredienti per 4 persone:

800 gr di carne di manzo

60 gr di burro

20 gr dipancetta

10 semi di finocchio

500 gr di farina gialla

1/2 bicchiere di barolo

sale

pepe

aglio

Procedimento:

Tagliare la carne a pezzetti piccolissimi – la grandezza di un fagiolo.

In una pentola di terracotta mettere il burro, la pancetta, i semi di finocchio (in un sacchettino).

Aggiungere la carne, salare, chiudere con il coperchio e far cucocere per almeno due ore.

Aggiungere a poco a poco il vino.

Prima di servire preparare la polenta.

Il mio suggerimento:

Per risparmiare tempo io utilizzo la polenta istantanea che si cuoce in pochi minuti.

Per far si che la carne cuocia in un tempo minore utilizzo la pentola a pressione, in 35/40 minuti la carne è cotta.

Faccio rapprendere il sugo se è troppo liquido una volta aperta la pentola.

Dino Gabiazzi

Nato e morto a Milano (1913 – 1989), si distinse nel campo del canto lirico (fu bravo baritono), fu regista teatrale per la Compagnia della Famiglia Meneghina, imprenditore e seppur tardi iniziò a occuparsi di poesia dialettale, qualcuno arrivò a definirlo un secondo Tessa.


 

Grande ammiratore del Porta.
Pur avendo iniziato tardi ad occuparsi della poesia dialettale, notevole è la sua produzione poetica, naturalmente di carattere tradizionale ed ispirata ai più grandi predecessori.
Ha scritto poemetti, partecipato a Concorsi e ricevuto ambiti premi (16 consecutivi), quali il S. Ambroeus (1974), il Carlo Porta, il Luce Meneghina, il Manzoni d’Oro.
E’ stato uno dei soci fondatori dell’Accademia del dialetto milanese ed ha insegnato la grammatica del dialetto stesso al Circolo Filologico.
E’ stato anche un illustre esponente della Famiglia meneghina.


Puntualità

La legora, senza cor, la se ciapa a tutti i or
Questo detto vuole significare che non conta tanto il correre, ma l’arrivare a tempo giusto, magari contando nella destrezza e nella fortuna.

Ristorante Da Berti

Nel 1843, apre l’Osteria dei Lader, dal fatto che la zona di via Algarotti è frequentata da ladri e tagliaborse.
Le cose cambiano 23 anni dopo, con la costruzione della nuova stazione ferroviaria, che vivacizza il quartiere.
L’osteria diventa Nuova Osteria Stazione.
Il signor Berti, da cui prende il nome la ditta, la rileva nel 1936 e, da gastronomo illuminato, introduce la cucina raffinata lombarda.
Nel 1970, Berti cede il locale a Enrichetta Colombi, l’attuale titolare.
Al suo fianco, vi è il figlio Gigi Rota.
Il loro motto è: una maniera nuova di mangiare all’antica.
Il ristorante è costituito da diverse sale tipiche, ognuna col suo nome.
C’è la Sala delle Etichette, che contiene le bottiglie di vino rare; la Sala Liebig, per collezionisti appassionati, con un esemplare dell’omonima collezione di figurine; la Sala Radetzky del Camino, la più richiesta, per l’atmosfera da vecchia osteria e le memorie storiche appese alle pareti; la Sala affrescata, con i suoi trompe l’oeil molto belli.
Nelle verande, troviamo delle pitture della Milano del passato.

Broccoli alla milanese

Ingredienti per 4 persone:
Cime di broccoli q.b.
1 uovo
grana padano grattuggiato
pangrattato
burro
sale

Procedimento:
Lessare i broccoli per qualche minuto, lasciandoli però molto al dente.
Far raffreddare e poi passarli nell’uovo sbattuto con il formaggio, e dopo nel pangrattato.
Friggerli in abbondante burro, scolarli e salarli al momento di servirli.

Il mio suggerimento:
Usare burro chiarificato o in altrnativa, usando la friggitrice, mettendoli in immersione in olio di semi per pochi secondi.