Archivio mensile:Febbraio 2013

Ogni cosa a suo tempo

   
Zucch e melon a la sua stagion
Il detto indica che ogni cosa del mondo deve essere fatta al momento giusto ed ognuno deve rispettare tale momento.

Larusmiani

Nel 1927 Guglielmo Miani avvia l’attività in proprio e nel 1929 apre una sartoria in via Manzoni al civico 46, conquistando da subito la migliore clientela milanese.

Nel 1936 nasce il marchio Larusmiani e nel 1939 viene aperto il primo negozio in via Manzoni al civico 43 per l’abbigliamento.

Nel 1945 nasce il secondo negozio in galleria Vittorio Emanuele II e dieci anni più tardi apre il terzo negozio in via Montenapoleone.
Tra i tanti premi e riconoscimenti, si notano l’ambrogino d’oro nel 1968, l’onorificenza di The Most Excellent of the British Empire da parte dell’ambasciatore inglese nel 1970.
A Guglielmo, succede il figlio Riccardo, che gestisce la divisione tessuti e abbigliamento.
Considerata la linea di estremo lusso che contraddistingue il marchio, nel 2003 le strategie aziendali hanno convogliato tute le forze nel negozio di via Montenapoleone angolo via Verri.

Trippa alla milanese

Ingredienti per 4 persone:
200 gr di trippa di vitello
1 sedano
1 carota
4 foglie di salvia
1 porro
50 gr di fagioli borlotti
2 pomodori perini maturi
100 gr di burro
olio evo
formaggio grana padano
brodo vegetale
Procedimento:
Ammorbidire i fagioli in acqua per almeno 24 ore.
Lavare abbondantemente la trippa sotto l’acqua corrente e poi scottarla in acqua salata per almeno
mezz’ora.
Scolarla, tagliarla a listarelle e cuocerla ancora per un’altra mezz’ora in acqua salata.
in una casseruola unire olio e burro in parti uguali e far soffriggere le cipolle tagliate siottilissime con il sedano e le carote tagliati a cubettini piccolissimi.
Rosolare ed aggiungere la trippa, i pomodori spezzettati, i fagioli, la salvia ed infine un po’ di pepe macinato al momento.
Coprire col brodo vegetale bollente e cuocere per tre ore a fiamma molto bassa.
Servire con abbondante formaggio grattuggiato.
Il mio suggerimento:
Per guadagnare un po’ di tempo, io di soliro uso il misto soffritto surgelato, e per l’ultima parte della cottura utilizzo la pentola a pressione, ed in 45 minuti circa la trippa è pronta.


Emilio De Marchi

 Nato a Milano il 31 luglio 1851 da Giovanni e Caterina Perego, Emilio De Marchi concluse gli studi nella sua città natale laureandosi in lettere nel 1874 e dedicandosi all’insegnamento presso l’Accademia Scientifica e Letteraria.


 

Accanto alla docenza presso l’Accademia, De Marchi si impegnò in numerose iniziative benefiche, volte alla diffusione dell’educazione presso i ceti popolari.
Va ricordata anche la pubblicazione di alcune antologie per la gioventù ad uso didattico e la cura della collana “La buona parola” per l’editore Vallardi.
La sua attività di narratore lo vide misurarsi con gli Scapigliati, che dominavano l’ambiente letterario milanese della seconda metà dell’Ottocento, distaccandosi però quasi subito dal loro stile per trovare una via personale alla scrittura, di impostazione chiaramente naturalista.
Il suo romanzo più importante è Demetrio Pianelli (1890); sua prosecuzione tematica e narrativa è Arabella (1893); come Giacomo l’idealista sono pervasi da un senso squisito del paesaggio e di un fine umorismo di sapore manzoniano.
Nei racconti tratteggia con molta umanità personaggi tipici della Milano minore, mentre nel poemetto in prosa ritmata Milanin Milanon rievoca in dialetto una Milano sparita, o già in via di estinzione ai suoi tempi, affidandosi alle note nostalgiche delle memorie.
Da un suo romanzo pubblicato su rivista e poi ripudiato, Redivivo (1909 postumo), Pirandello trasse la vicenda narrata in “Il fu Mattia Pascal”.
Oltre a raccolte di racconti e poesie, De Marchi fu autore anche di testi teatrali e opere di critica letteraria.
Muore a Milano nella casa di via Sant’Orsola 5 il 6 febbraio 1901.


Ricostituente…!

Ghe la doo mi la carne grassa!
È una esclamazione di preoccupazione per chi non se la passa tanto bene: gli do io la carne grassa, cioè penso io a farlo rimettere in sesto!