Archivio mensile:Marzo 2013

Gioielleria Cielo

Angelo Cielo nacque a Schio (Vicenza) nel 1893.

Iniziò il mestiere di orologiaio e, nel 1914, aprì la sua bottega in paese.
Nel 1921, si trasferì a Milano, dove aprì diverse botteghe, fino a mantenere le due attuali di Piazza Duomo e Piazzale Cadorna, dal 1922.
Nel 1929, nacque Gianluigi, che affiancherà il padre nell’attività familiare.
Decisero di ampliare la produzione, estendendola alla gioielleria.
Alla scomparsa di Angelo, nel 1974, Gianluigi trasferisce l’attività in Piazzale Cadorna.
I suoi tre figli, Angelo, Fabio e Riccardo, entrano nella gestione della ditta.
Nel 1988, Angelo junior e Fabio rilevano la vecchia Gioielleria Bernasconi di Piazza Duomo 21, trasferendo in tale sede la ditta Cielo.
La bottega è specializzata nell’esecuzione di gioielli realizzati con pietre preziose su disegni della ditta stessa.

Fritto misto di finocchi, zucca e zucchine

Ingredienti per 4 persone:
200 gr di finocchi
200 gr di zucca
200 gr di zucchine
8 cucchiai di farina
2 albumi d’uovo
olio per friggere
sale
Procedimento:
Tagliare la zucca a fettine molto sottilie le zucchine ed i finocchi a bastoncini.
Sbattere gli albumi e passarci le verdure infarinate.
Friggere il tutto in olio bollente.
Servire subito ben caldi.
Salare a piacere all’ultimo.
Il mio suggerimento:
Se vi piace l’effetto “tempura” o un gusto un po’ diverso, potete sostiruire all’uovo un impasto di farina e birra ghiacciata.
Spolverizzo di solito anche con un po’ di pepe rosa e pepe verde.

Carlo Mosca

Nasce nel 1894 e riposa nel piccolo cimitero dei Monaci, nell’Abbazia di Chiaravalle, a lui tanto cara, di cui ha concorso alla ricostruzione.
Come artista e poeta, più che le limpide pagine di prosa (a volte, come nella morte di Beethoven, di notevole forza drammatica) e le rime, soprattutto in dialetto milanese, è il senso supremo dell’amore per il creato e le persone e le cose che ci circondano che l’animo di Mosca ha captato e permeato di poesia nel desiderio di poterne comunicare il valore, la bellezza, per la serenità, la gioia di tutti.

 

Interessantissime le descrizioni dei suoi lunghi, numerosi viaggi e delle visite alle Abbazie di Civate e di Chiaravalle. “Mi in Galilea” è in dialetto milanese, come a volerla custodita fra le pareti domestiche.
Le sue liriche dialettali ci mostrano il suo valore di poeta: in esse la ricerca dell’espressione procede senza tentennamenti, dimostrando anche una sottile cultura stilistica; l’ispirazione è sempre fresca, luminosa; in quelle maggiormente impegnate pensieri profondi, emozioni vive sono espresse con serenità e con forza, con acuta considerazione dei nostri limiti – come in “Fa no el curios!” – con religiosa accettazione del nostro destino, così bene espressa nelle sue due ultime poesie “Voeuri on coeur noeuv” e “A la mia amisa poltrona”.
I versi milanesi di questo poeta sono raccolti nel volumetto fuori commercio Cento pagine di Carlo Mosca edito nel 1965. La sua vena si occupa della realtà di tutti i giorni e a volte è spiritosa e ricorda le novellette del Balestrieri. Ma gode anche di spunti sentimentali.
Per quanto riguarda la forma poetica è lui stesso che la definisce così come la sente, ossia “un’espressione spontanea d’una bonomia tradizionale, che rifugge dalle sottigliezze e tiene piuttosto ad affettare una certa rozzezza. Io chiedo alla mia Musetta solo di poter comunicare con efficacia una sensazione o una emozione”.
Fu anche un grande appassionato di musica.
Fra gli attestati di benemerenza, meritò anche la Medaglia d’oro del Comune di Milano.
Raccolte
1965 Cento pagine
1982 …altre cento pagine

Insulso

Carna de coll
Deriva dal fatto che, nei polli, il collo è una parte priva di carne, con i tendini e insipida. Indica un uomo senza merito, poco di buono, da scartare.

Ceratina

Nel 1919, Ettore Nagelino apre la su attività in via delle asole 6, avviando una produzione di cera pregiata, attraverso il laboratorio Ceam: Cerificio Ettore Angelino Milano.
La moglie Ennia inizia a commercializzare i prodotti della Ceam, poi quelli per la casa, ottenendo premi e riconoscimenti.
Il figlio Oreste, negli anni cinquanta, si inserisce nell’attività, producendo direttamente le candele artistiche.
Da questi prodotti deriva il nome Ceratina 1919.
Nel 1961, la moglie di Oreste, Vanda Botti subentra alla suocera, coltivando rapporti con riviste e consulenze a Rakam e Gioia per gli articoli per la casa.
Nel 1976, anche la figlia di Vanda, Patrizia, sceglie di lavorare in negozio, che è divenuto, nel frattempo, uno dei punti di riferimento a Milano per ciò che concerne i prodotti di qualità per la pulizia della casa.
Per ultima, Daniela, figlia di Patrizia, si inserisce in azienda, assicurando la continuità di un’esperienza di successo al femminile.