Archivio mensile:Marzo 2013

Riso e carote

Ingredienti per 4 persone:
200 gr di riso
60 gr di burro
6 carote tagliate a fettine sottili
1 cuore di sedano tritato
1 cipolla tritata
1 manciata di prezzemolo
1 litro di brodo
parmigiano grattuggiato
sale
pepe

Procedimento:
Soffriggere a fuoco lento le carote nel burro, il sedano, la cipolla, sale e pepe.
Dopo 15 minuti aggiungere riso e brodo e portare a ebollizione.
A fine cottura aggiungere il prezzemolo tritato e mantecare con burro e parmigiano.

Il mio suggerimento:
Anche in questo caso io non mi separo dalla mia pentola a pressione, che in 9 minuti cuoce un risotto perfetto.
Per risparmiare tempo acquisto il misto soffritto già surgelato, che faccio scaldare in un fondo d’olio evo.
Aggiungo le carote, il riso, il brodo e chiudo la pentola.
Al soffio otto minuti di cottura e il riso è pronto.
Manteco con burro e parmigiano.
Una volta impiattato spolverizzo con il prezzemolo tritato surgelato e servo subito.

Mirella Porta

E’ nata a Milano il 20.03.1929 a Porta Romana.
Si trasferisce successivamente in Via Calabiana, nel quartiere di S.Luigi, e poi alla Barona.
Scrive poesie in lingua italiana.

 

Dopo venticinque anni di felice matrimonio, rimasta sola, trova nella poesia motivo di vita e riprende a scrivere con maggiore impegno.
Frequenta il laboratorio di Vittoria Palazzo, giornalista e poetessa in lingua italiana, il cui giudizio è positivo.
Pur essendo nata a Milano, da genitori milanesi, non sa esprimersi nel dialetto della sua città che le piace moltissimo.
Frequentando la Società Canottieri Milano, sul Naviglio, conosce persone che parlano in meneghino, comincia ad appassionarsi al dialetto ed è invogliata, soprattutto dal poeta Fermo Roggiani, a scrivere poesie in milanese che riscuotono un certo successo; ciò la spinge a frequentare il corso di grammatica e poi di letteratura milanese al Filologico.
Enrico Botturi e Luigi Cazzetta leggono le sue poesie e la spronano a continuare a scrivere. Partecipa per la prima volta al concorso di poesia “Anna Carena” nel 1985 e la sua poesia “RICORD D’ ESTAA” è fra le menzionate.
·         Nell’ 87, il giornale La Martinella indice il concorso della poesia allegra; vince il 1° premio con la poesia “LA BICI GIALDA” per voti attribuiti dalla maggioranza dei lettori del Corriere della Sera del 12/01/88.
·         “La bici gialda” è una garbata satira su un fatto di cronaca che ha fatto discutere: le biciclette gialle rubate al Comune. E’ la storia di un bambino che desidera la bicicletta gialla, il cui sogno viene soddisfatto solo per mezza giornata, poichè il padre subito si affretta a dipingerla di marrone.”
·         Nell’ 88 il prof. Enrico Botturi la introduce nel “Sciroeu di poetta” presentandola come il “pulcino del Sciroeu”.
Si è dilettata nella traduzione di opere di illustri scrittori, fra le quali “L’addio di Lucia”, prosa tradotta in milanese ed in endecasillabi, e “La livella” di Totò, recitata in radio al Gazzettino Padano.
·         Scrive la prima prosa “ON AMOR SUL NAVILI”, nell’88, premiata (3°) al Concorso Gianfranco Crespi. Nel 90, al Concorso di poesia “El medajon del Cenacol”, la sua poesia “GH’ERA ON MUR” è menzionata.
·         Nel 91, al premio di poesia “La Famiglia Rhodense”, la sua poesia è finalista; Titolo: “E I DONN VANN DREE A SOGNA’ ”.
·         Nel 92, vince il 1° premio al Concorso Gianfranco Crespi, con la prosa “MA HINN PROPI INSCI’ MALNATT?”.
·         Nel 93, ancora finalista al premio di poesia “La Famiglia Rhodense” con la poesia “ON TITOL SBAGLIAA”. Sempre nel 93, vince il 1° premio al Concorso Gianfranco Crespi con la prosa “PENSER E RIFLESSION D’ON GATT EUROPEO”.
·         Nel 94, al concorso Maria Pia Arcangeli, è finalista con “I STELL DE SAN LORENZ” e “FELICITA’ ” che vince il 2° premio.
Ch’el me scusa, scior Carlo! Questo è il titolo del volume che ha raccolto i suoi lavori meneghini.

Matrimonio

Và in cà de lù, se te set parent de lèe

Il detto afferma la rivendicazione matriarcale del matrimonio, dove i parenti di lei sono sempre bene accetti, mentre quelli di lui hanno minore familiarità con la moglie.

De Fabiani


La ditta inizia la sua attività a Rogoredo Strada Piacentina 1 nel 1892.
A fondarla è Maria De Matteo, vedova De Fabiani.
L’azienda registra un forte sviluppo grazie al contributo dei 4 figli di Maria, specializzati in calzature per acciaierie e fonderie, come le Acciaierie Redaelli.
Realizzano, altresì, appositi stivali resi impermeabili da una particolare lavorazione con vescica di maiale.
Nel 1920, la famiglia acquista un terreno in via Monte Cengio, dove si edifica uno stabile in cui i figli Giacomo e Felice trasferiscono l’attività di famiglia.
Felice rileva la quota del fratello e gestisce da solo l’azienda, coadiuvato dal figlio Marino, il quale, nel 1977, lascia al figlio Maurizio, attuale titolare del marchio.
Il negozio di calzature è giunto alla quarta generazione di famiglia e conserva ancora il deschetto dei lavori di calzoleria risalente al 1920.


Riso e prezzemolo

Ingredienti per 4 persone:
200 gr di riso vialone
1 litro di brodo di carne
prezzemolo
una noce di burro
parmigiano grattuggiato

Procedimento:
Portare ad ebollizione il brodo e poi unire il riso, lasciandolo cuocere per una ventina di minuti.
A fine cottura unire il prezzemolo ed una noce di burro.
Mantecare con il formaggio grattuggiato ed impiattare in una zuppiera.
Servire ben caldo, cospagendo ancora con abbondante formaggio.

Il mio suggerimento:
Anche in questo caso, la pentola a pressione è mitica!
Tutto in pentola a freddo e in otto minuti il riso e pronto!
Dovete solo mantecare e servire.