Archivio mensile:Marzo 2013

Fratelli Prada

L’attuale ditta Fratelli Prada nacque nel 1913 come società di fatto tra Martino e Mario Prada, per la vendita di valigie, scarpe, pelletteria, profumi, dapprima in Via Manzoni, poi, negli anni 20, in Galleria Vittorio Emanuele II.
Già nel 1922, i Prada ottennero di innalzare lo stemma della Real Casa. Per arredare il negozio, Mario si rivolse a Pollard Pad di Londra,noto per i mobili in mogano e ottone; affidò, altresì, al Teatro alla Scala la realizzazione dei pannelli presenti in negozio.
Tutto il decoro è ricercato ed originale: pavimento a scacchi bianco e nero, vetrinette decò, lampadari di cristallo, pareti a marmorino.
Oggi è Miuccia, della terza generazione, a gestire il marchio.
Una superficie di circa 700 mq accoglie prodotti di alta moda, abbigliamento, pelletteria, oggettistica; uno spazio ad alta referenzialità.
Il rinnovamento degli ambienti interni ha richiesto il parere della Sovrintendenza ai Beni Architettonici.

Cipolline sott’aceto

Ingredienti per 4 persone:
1 kg di cipolline
1 litro di caeto di vino rosso
2 foglie di alloro
1 pugno di sale grosso
6 grani di pepe
3 chiodi di garofano
1 spicchio d’aglio
1 rametto di timo
1 stecca di cannella
olio
Procedimento:
Sbucciare le cipolline e doo avwerle coperte di sale, lasciarle riposare per almeno un giorno.
Far bollire le folgie d’alloro con l’aceto, il pepe, i chiodi di garofano, il timo, la cannella e lo spicchio d’aglio.
Aggiungere le cipolline e lasciate bollire per 20 minuti.
Una volta fredde le cipolline vanno messe in un vaso con aceto fresco e gli stessi aromi utilizzati in cottura, tranne l’aglio.
Coprire il tutto con un velo d’olio e lascira riposare per lameno una settimana prima di servire.
Il mio suggerimento:
Se vi piace reglare una ricetta tradizionale, potete preparare dei piccoli vasetti da regalare a natale.

Carlo Alfonso Maria Pellizzoni

Nasce a Milano nel 1734, figlio del giureconsulto Giuseppe e di Rosa Grimoldi.
Diventa sacerdote dopo aver compiuto gli studi di filosofia e teologia e, alla morte (nel 1753-54) di uno zio paterno che a Solaro, Pieve di Seveso possedeva la cappellania dedicata a S:Ambrogio e S.ta Caterina, ne diventa l’erede restando in questa località in qualità di abate fino alla sua morte avvenuta nel 1818 il, 16 gennaio.

 

Personaggio colto, bonario, dotato di notevole memoria e spirito arguto, oltre che alla passione per i classici latini, dei quali fu anche fine dicitore, si dedicò con successo alla poesia vernacolare con la quale descriveva l’ambiente e le persone di Ceriano dove si recava al “Beldoss” ospite della Marchesa Busca (la sciora Francesca (Cecchina) Gussona in Busca.
Solaro era all’epoca un paese molto povero, gli abitanti erano completamente soggiogati dai proprietari terrieri. Pellizzoni, nei suoi componimenti dialettali, descrisse il paese  prendendo di mira con ironia i suoi abitanti, descrivendone difetti e vizi e facendo emergere chiaramente le misere condizioni di vita in quel periodo.
Veniva considerato un ghiottone (leccard), ma in fondo, a parte il piacere per i dolciumi, i suoi gusti si rivolgevano a una cucina semplice e casalinga.
Opere
1835    Viene pubblicato un suo libro di poesie, tratto da una raccolta del Cherubini

Più di una cosa

Canta’ e porta’ la cros
Cantare e portare la croce significa riuscire a svolgere diverse mansioni in contemporanea, riuscendo a sopportare sofferenze fisiche e morali che mettono a dura prova chiunque.

Taverna Moriggi

Nasce nel 900 nell’omonima via.
Negli anni 60, ne diventa proprietario Gino Liopi, di origine toscana, che mantiene oggi la gestione.
Fino ad allora, l’attività del locale aveva ruotato intorno al vino; col passare del tempo, si comincia a servire una serie di piatti freddi, poi quelli caldi, sino alla metà degli anni 80, quando la bottega si trasforma in un ristorante, con un menu tipico da osteria-taverna.
Affettati e formaggi in abbondanza, con vini doc piemontesi, toscani e marchigiani.
L’edificio che ospita la Taverna era un tempo adibito a rifugiare le carrozze di un palazzo nobiliare del 600, oggi dichiarato monumento nazionale.