Archivio mensile:Aprile 2013

Immodestia

Vantes cavagna ch’el manegh l’è rott
Si riferisce alla vanteria di un cesto per la propria capienza pur avendo il manico rotto, come a dire che, spesso ci si vanta eccessivamente dei propri pregi senza guardare ai difetti.


Libreria La Tramite

La libreria apre nel 1946 in corso Lodi 3 per opera di Giacomo Tessara.
La figlia chiara continua l’attività paterna, trasferendosi in piazza medaglie d’oro, in una struttura storica prospiciente l’arco di porta romana.
La bottega nasce come libreria scolastica; si deve alla gestione di Carla Seassaro e Giancarlo Saccone, titolari dal 1992, l’ampliamento versoi libri per ragazzi e la creazione di un reparto dedicato alla città di Milano.
Nel tempo, si è creato altresì un reparto dedicato al collezionismo di genere, al vieux papier come figurina Liebig, Lavazza, manifesti d’epoca, scatole di latta, che fanno del negozio un punto di riferimento dei collezionisti italiani e stranieri.

Il prete nei fagioli

 

  
Ingredienti per 4 persone:
200 gr di cotiche
1 pezzo di cotiche di maiale di 40 cm circa
4 spicchi d’aglio
1 rametto di rosmarino
200 gr di pangrattato
½ bicchiere di olio evo
2 bicchieri di passata di pomodoro
2 barattoli di fagioli cannellini
Noce moscata
Sale
Pepe
Procedimento:
Raschiare le cotiche e farle bollire per almeno 2 ore, fino a che si siano completamente sgrassate.
Asciugarle ed adagiare la più grande su un panno da cucina.
Frullare le altre con aglio e rosmarino ed amalgamarle con il pangrattato; aggiustare di sale e pepe.
Create una tasca cucendo poi tutti i lati, della cotica grande, riempiendola con il composto.
In una grande pentola mettere olio, pomodori e fagioli ed infine la carne.
Cuocere a fuoco bassissimo per un paio d’ore, controllando che i fagioli non si asciughino, aggiungendo del brodo vegetale.
Il mio suggerimento:
La carne deve essere di primissima qualità.
Chiedete al vostro macellaio di fiducia che vi consiglierà.

Giovanni Ventura

Nasce a Milano il 6 luglio 1801 “in una casetta posta Giò del pont de San Cels, vers el daziett,a man drizza” vale a dire “al cavo Vettabbia N. 3713.
Qui abitava suo padre Raffaele (orologiaio), sposato nella Chiesa di S.Eustorgio il 13 germile dell’anno VII repubblicano (= aprile 1801) con Maddalena Bassi, domiciliata in Cittadella N. 3672.
Nonni del poeta furono Pietro Ventura (ortolano) con Isabella Borgonuovo e Giovanni Bassi (mercante) con Maria Serazzi”.

 

Appassionato di arte drammatica, fa un tirocinio di 5 anni presso l’Accademia Filodrammatica, sorta dopo il Teatro Patriottico,  uscendone a 18 anni come artista drammatico.
Inizia così la sua carriera in salita nel teatro, non trascurando peraltro i suoi sentimenti patriottici.
Abbandona le scene 1852, ma nel 1859, rientrato a Milano, assume la direzione dell’Accademia dei Filodrammatici e riprende la professione con arte e intelligenza.
Scrive sì poesie in vernacolo (Porta, Maggi e Grossi sono i suoi maestri più vicini) ma anche opere teatrali.
Muore il 19 gennaio 1869 dimenticato da lettori, giornali ecc., nonostante la grande fama che ebbe in vita, e la sua salma fu tumulata, come da suo desiderio, nello scomparso cimitero del Gentilino.
Opere in vernacolo
1840   Carl Ambroeus – versi milanesi
1859   Poesie milanesi ed italiane – Raccolta ristampata da F. Vallardi nel 1875

Tontolone

L’è indrée on car de reff in guggiada
Tale detto indica una persona un po’ tarda di comprendonio, lontana da quel grado di attesa consapevolezza, indietro come i chilometri del refe contenuto in un carro.