Fu costruita alla fine ‘500 sull’area di una precedente chiesina i cui affreschi del XII-XIV secolo ne danno testimonianza ed è rientrata nel grande rinnovamento architettonico della diocesi Ambrosiana promosso da San Carlo Borromeo.

La facciata, dalle classiche linee, divisa in due ordini e coronata da un timpano triangolare mostra un incipiente barocco.

Il campanile, formato da otto colonne di ghisa (e perciò databile al secolo XIX) sostenenti la cupola ogivale, regge cinque campane il cui asse di rotazione fissato alle colonne, permette quella sporgenza delle campane che costituisce una caratteristica difficilmente riscontrabile in altri campanili.
Una delle tre cappelle raffigura S.Antonio con il Bambino.
Nella seconda cappella a destra si trova un Crocefisso dell’ottocento in legno dorato con sfondo a specchio che reca, all’estremità dei bracci della croce, teste di cherubini, mentre nella terza cappella a sinistra si trova una Madonna con i Santi di un ignoto toscano del ‘500.
Tra gli altri dipinti vi è la pala raffigurante La Trinità Adorata dal Popolo (scuola del Barocci).
Delle domenicane di Santa Maria alla Vettabia di Milano è la pala della Visione Mistica di S.Caterina Da Siena .