La chiesa di San Protaso, di elegante profilo slanciato verso l’alto e rivestita di mattoni rossi, a vista, è caratterizzata da una bella facciata a tre archi formati a pronao e dalla croce dorata che splende sulla cima.
Consacrata nel 1933 dal Cardinal Schuster, fu eretta in stile romano moderno dal costruttore Antonio Bassanini su progetto di Luigi ed Angelo Nava.
L’interno della chiesa è a forma di croce latina a navata unica, con una serie di cappelle che si aprono sui due lati.
Le sue dimensioni sono 47 metri di lunghezza, 27 metri di larghezza e 36 metri di altezza della cupola.
Le pareti della chiesa sono rivestite fino all’altezza di 7 metri dal pavimento da marmi pregiati color nocciola, mentre nella parte alta vi sono affrescati dodici apostoli, San Vitale e Santa Valeria, i genitori dei Santi Protaso e Gervaso, e due angeli.
Il pavimento è coperto da marmi pregiati bicolore: rosso il corridoio centrale, giallo arancione il resto.
Diversi artisti, pittori, affrescatori, mosaicisti e maestri vetrai, degli anni trenta e della seconda parte del Novecento, hanno lavorato per impreziosire con le loro opere d’arte questa chiesa: il professor Trento Longaretti, Pietro Cortellazzi, Andrea Fossombrone, Don Mario Tantardini, Don Antonio Brambilla, Paolo Rivetta e suo padre, Bruno Martinetti, Nicola Sebastio, Giacomo Manzù, Camillo Lazzari, Cirillo Damiani, i Fratelli Legnani, Angelo Ferreri, Carlo Fedeli, Giorgio Carpentieri, la Vetreria d’Arte Codena, la Vetreria d’Arte Grassi.
L’interno della chiesa è caratterizzato da un’ampia navata a croce latina, affiancata da quattro cappelle laterali.
Quando fuori splende il sole, tre grandi finestroni ed una serie di lunette, impreziositi da vetrate artistiche colorate, inondano la navata con una delicata luce costellata da un caleidoscopio di tenui colori, che rendono l’atmosfera religiosamente raccolta ed invitante alla preghiera.
Nella parte alta delle pareti della navata, lungo il cornicione, vi è riportata una lunga frase latina, ricavata da una lettera che Sant’Ambrogio, nel 386, nel bel mezzo della lotta contro gli ariani, scrisse alla sorella Marcellina, che il santo aveva più cara della sua vita: “Disse S. Ambrogio: ti ringrazio, Signore Gesù, perché hai suscitato per noi gli spiriti così potenti di questi santi martiri, in un momento in cui la tua Chiesa avverte il bisogno di più efficace protezione. Sappiamo tutti che tipi di alleati io vado cercando: gente in grado di schierarsi a favore, non gente abituata a mettersi contro”.
Lungo i fianchi della navata, si aprono quattro cappelle: due sul lato sinistro dedicate al Battistero e al Crocifisso, due sul lato destro dedicate alla Sacra Famiglia e alla Gioventù. Completano la navata due transetti: quello di sinistra dedicato al Sacro Cuore, quello di destra dedicato alla Madonna.
La Via Crucis è rappresentata da una serie di quadri policromi; sulle pareti della navata, sopra il rivestimento di marmo nocciola, vi sono i dodici Apostoli e i genitori dei santi Protaso e Gervaso.