Un’associazione no profit, “Chiamamilano”, che nasce con lo scopo di fornire strumenti di comunicazione e partecipazione sociale. Quali sono tali strumenti?
Quando è nata, nel 2002, mettere a disposizione internet e un portale espressamente dedicato al “diritto all’accesso” all’informazione, cioè al diritto dei cittadini a dare e ricevere informazione con l’amministrazione pubblica e orizzontalmente tra di loro, scambiandosi “osservazioni” e ricevendo notizie dal giornale on line e quello cartaceo distribuito nelle zone. Poi si è aggiunto il “Negozio Civico” in cui trovano ospitalità libera comitati, associazioni, iniziative di ogni tipo, proiezioni di film, emeroteca.
Negli obiettivi associativi, in primo piano, c’è il miglioramento di Milano. In quali ambiti va migliorata Milano?
Nell’incentivare la relazione tra la gente nel seguirne l’evoluzione nella composizione degli abitanti nel migliorare la qualità dell’aria nel rendere utili e disponibili le professionalità e le capacità in genere, incentivando la solidarietà.
Il Negozio Civico è uno dei canali di comunicazione aperto da “Chiamamilano” con la città. Quali attività vengono svolte al suo interno?
Libero accesso ai giornali, riviste, postazioni internet, spazio a disposizione dello studio, delle conferenze, dibattiti, proiezioni di film, associazioni studentesche, comitati cittadini, G.A.S., banca del tempo, associazioni per diritto e legalità, per l’ambiente, comitati per il verde, lezioni di informatica e di lingue per italiani e stranieri, mostre fotografiche
“Chiamamilano” può anche intendersi “Chi ama Milano”. Ma chi ama veramente Milano oggi?
Certo: chiama significa comunicazione, chi ama significa partecipazione. Ma è compito di tutti farla amare da vecchi e nuovi cittadini, facendola conoscere.
Allo spazio di incontro e partecipazione cittadina di via Laghetto 2, si possono elencare altri luoghi in cui conoscere e discutere le proposte di “Chiamamilano”?
Oltre al Negozio civico di via Laghetto che rimane il luogo principale di confronto per tutti coloro che vogliono partecipare con le proprie proposte a migliorare la città, il nostro sito internet www.chiamamilano.it rappresenta uno spazio virtuale in cui presentare proposte e progetti.
Molte sono le collaborazioni intraprese da “Chiamamilano” con altri enti e associazioni. Qualche esempio?
Le collaborazioni che abbiamo attivate negli anni sono davvero tante, soprattutto per quanto riguarda i progetti didattici, educativi e culturali di cui siamo stati promotori o partner. E’ veramente difficile elencarle tutte: si va dal Ministero dell’istruzione all’Istituto dei tumori di Milano, dall’Associazione didattica musseale all’Osservatorio meteorologico Milanoduomo, da Comunità Nuova a molti licei di Milano e provincia. Molte anche le associazioni culturali, animate soprattutto da giovani, come Cultweek o quelle che fanno parte del Progetto Artepassante di cui siamo partner.Numerosissime poi sono le associazioni che ospitiamo quotidianamente presso il Negozio civico di via Laghetto.
Identità civica condivisa. Cosa significa tutto ciò per “Chiamamilano”?
Definire la nuova identità in trasformazione. Eliminare i conflitti apportando l’informazione per superarli.
La sostenibilità ambientale è uno dei principi fondamentali di “Chiamamilano”. A che punto è la battaglia che avete iniziato per una buona qualità dell’aria?
Prosegue, anche come educazione ambientale nelle scuole. Incentiveremo la comunicazione dei dati.
Alla multiculturalità, “Chiamamilano” dedica, da sempre, moltissimi sforzi. Quali sono i rischi che corre questa città, in un momento di forte pressione migratoria da aree del mondo in preda a guerre e carestie?
Non dobbiamo dimenticare la disparità in materia di diritti, sia umani che ambientali. Ciò rende problematica una conflittuale competizione economica che non rispetta una globalità nel riconoscimento dei diritti, e che fa ritenere nemici i paesi che stanno diventando economicamente competitivi grazie proprio al sacrificio che impongono ai loro cittadini.
Nel futuro di “Chiamamilano”, quali sono i prossimi impegni a cui dedicarsi fortemente?
I giovani milanesi di seconda generazione. Le persone escluse dal lavoro con competenze a disposizione. Il “benessere” dell’aria pulita, agli spazi verdi autogestiti, agli spazi “comuni”
Oggi, secondo “Chiamamilano”, Milano è una città unica?
Non lo è stata in passato, (rapporto Caritas sulla Milano città scomposta). La sua unicità è una scommessa di integrazione e creatività.