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Bar Missori

Il Bar Missori viene aperto nella primavera del 1949, col  nome di Union Bar Missori, dal
signor Costante Conca.
Frequentato dalla Milano bene, diviene il salottino del vicino Cinema e Teatro Missori.
Dopo un susseguirsi di diversi proprietari, il Bar Missori è divenuto un punto di riferimento sia per chi frequenta il centro vitale della città, sia per chi frequenta l’antica piazza.
Si dice che Nanni Loi, negli anni 50, abbia fatto proprio in questo locale i primi test della Candid Camera, in cui uno sconosciuto inzuppa il suo cornetto nei cappuccini altrui.

L’arrotino di Porta Romana

Nel 1890, Giuseppe Polli, trentino, emigrò a Chicago, dove fece l’arrotino, insegnando il mestiere ai figli Gino ed Eriberto.
Nel 1952, Gino si trasferì a Milano, rilevando un’attività di arrotino già presente da tempo; fu seguito dai figli Ivo ed Ezio.
A portare avanti l’attività, con Ezio arriva Andrea, figlio di Ivo.
Il lavoro di Ezio e Andrea Polli è conosciuto in tutta la città per l’accuratezza e la precisione della filatura; a loro si rivolgono stilisti come Armani e Prada perché si affilino le forbici.
Dalla Crocetta, la ditta si è recentemente spostata in Via Bergamo, in Porta Romana.
In un momento di scomparsa di mestieri, questa ditta rappresenta il vero artigianato storico a Milano.

Gin Rosa

Lo scenario che fa da sfondo al locale, nella seconda metà dell’800, è la chiesa di San Babila, la colonna del leone, i palazzi in stile Serenissima.
Iniziò qui l’attività della Bottiglieria del Leone, divenuta poi Bottiglieria Canetta, dal nome del proprietario.
Fu completamente ristrutturata dal nuovo titolare Donini che, ai primi del 900, vi introdusse il caffè.
È rimasta invariata la tradizione dell’aperitivo tipico della casa, dapprima Costumè, poi Mistura Donini, poi Gin Rosa, che ha dato il nome al negozio.
Dal 1998, gestore della ditta è Francesco De Luca.
Qui si sono dati appuntamento negli anni diversi personaggi illustri, dagli scrittori della Scapigliatura ai politici più influenti.
All’offerta che lo ha reso celebre, il bar, l’enoteca, la whiskeria, si è aggiunta la pasticceria e la ristorazione.
È stata mantenuta la colonna anni 50 al centro del locale.



Grand Hotel et de Milan

Inaugurato nel 1863, non è solo un hotel di lusso, ma anche un luogo ricco di fascino e testimone di importantissimi eventi storici.
Celebre l’ultimo soggiorno di Giuseppe Verdi negli anni della vecchiaia. Celebri anche i soggiorni di Maria Callas, Vittorio De Sica, Enrico Caruso, Tamara De Lempicka, l’imperatore del Brasile Dom Pedro De Braganza.
Gli appartamenti hanno mantenuto lo splendore nobiliare, dagli arredi ai marmi, ai parquet d’epoca, tutto dona una raffinatezza unica agli ambienti.
All’interno dell’hotel, si trovano anche diversi ristoranti e bar, come il Gerry’s Bar, sofisticato luogo d’incontro che regala tranquillità nel cuore di Milano; il Caruso, dedicato al grande tenore, che offre piatti della tradizione gastronomica milanese rivisitati con cura, passione e sapienza; il Don Carlos, con la sua eccellenza culinaria in uno splendido contesto.
A due passi dal centro di Milano, il Grand Hotel et de Milan miscela sapientemente comfort e raffinatezza in un’ottima location: situato nella zona di via Montenapoleone, da dove è possibile raggiungere tutti i punti d’interesse della città, il tutto nella splendida cornice di un edificio di epoca ottocentesca realizzato dall’architetto Andrea Pizzala, creatore della Galleria De Cristoforis.

Giovanni Galli

La ditta creata da Giovanni Galli nel 1911, in Corso Porta Romana, era destinata dall’inizio al gran successo.
I bonbons prodotti erano di lusso, raffinati.
L’opera del fondatore proseguì coi fratelli e col figlio Ferruccio, che salvò alcuni arredi dalla distruzione bellica.
Da Giovanni Galli, si produce cioccolateria, pralineria, canditi, fondenti, boeri, marrons glacès, il vanto di questa bottega.
Dall’ormai centenario laboratorio, si riforniscono i negozi di Corso Porta Romana e via Victor Hugo, ma anche i buongustai italiani ed esteri.
Oltre che fregiarsi dello stemma della Real Casa, questa ditta vanta alle sue dipendenze una commessa speciale: Lucia Bosè, scoperta successivamente da Luchino Visconti.