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La Tavernetta da Elio

E’ un ristorante storico, situato in pieno centro a Milano.
Elio Niccoli lo ha fondato nel 1957, portando la tradizione della cucina toscana in città.
È situato a pochi passi dal Teatro alla Scala, dal Duomo, dal Castello Sforzesco, adiacente a via della Spiga, via Montenapoleone, via Manzoni, ovverosia al Quadrilatero della Moda.

La Fornace Curti

La prima bottega della Fornace è situata alle Colonne di San Lorenzo, sul naviglio che scorreva dove ora passa la via De Amicis, nel lontano 1400.
Per volere di Bianca Maria Visconti, moglie di Francesco Sforza, s’inizia il cantiere dell’Ospedale Maggiore, su progetto del Filarete.

È allora che l’esecuzione di parte delle formelle e dei mattoni sagomati modellati dal Solari e dal Guiniforte viene affidata alla Fornace di Giosuè Curti, nobile al servizio degli Sforza.
Nel medesimo periodo, anche Fondulo, architetto e scultore delle formelle della Certosa di Pavia, effettua dai Curti la cottura di molti dei suoi fregi architettonici.
Espandendosi la città, nel 1700 la fabbrica, con Pietro Curti si trasferisce sulla Ripa di Porta Ticinese. Con Felice Curti, si sposta nel 1800 alla Conchetta sul Naviglio Pavese.
In questa nuova sede, un furioso incendio distrugge i documenti della famiglia che, in seguito al sinistro, si trasferisce con Attilio Curti ai primi del 900 nell’attuale sede, dove, prima Francesco, poi Alberto, continuano a mantenere viva la tradizione del cotto lombardo.
La bottega ha realizzato e poi ristrutturato il cotto di molti palazzi, chiese e giardini di Milano e Lombardia, tra cui la Ca’ Granda, la Certosa di Pavia, l’abbazia di Morimondo, l’abbazia di Chiaravalle, Santa Maria delle Grazie, l’Arcivescovado, il teatro Fossati, il Duomo di Monza.
La Fornace è stata sempre frequentata da artisti che si approvvigionano di argilla, cuocciono le loro sculture, dipingono le loro maioliche. Alcuni di loro hanno, nella struttura, i loro studi.


Taveggia

La storia inizia nel 1909, con la famiglia Taveggia e la sua pasticceria di rigorosa tradizione lombarda, in via Visconti di Modrone, nota per il panettone, la cioccolateria, la pralineria, le gelatine, le torte speciali.
Nel 1930, viene affidato il restyiling all’architetto Gaetano Moretti.
Eleganti sale da tè, arredi art-decò, il bancone in legno pregiato, specchi, lampadari vengono collocati nel locale.
L’attuale proprietario è Roland Luis El Hokayem, libanese di nascita e milanese per scelta.
Con lui, il marchio Taveggia viene esportato in tutto il mondo.

Fratelli Prada

L’attuale ditta Fratelli Prada nacque nel 1913 come società di fatto tra Martino e Mario Prada, per la vendita di valigie, scarpe, pelletteria, profumi, dapprima in Via Manzoni, poi, negli anni 20, in Galleria Vittorio Emanuele II.
Già nel 1922, i Prada ottennero di innalzare lo stemma della Real Casa. Per arredare il negozio, Mario si rivolse a Pollard Pad di Londra,noto per i mobili in mogano e ottone; affidò, altresì, al Teatro alla Scala la realizzazione dei pannelli presenti in negozio.
Tutto il decoro è ricercato ed originale: pavimento a scacchi bianco e nero, vetrinette decò, lampadari di cristallo, pareti a marmorino.
Oggi è Miuccia, della terza generazione, a gestire il marchio.
Una superficie di circa 700 mq accoglie prodotti di alta moda, abbigliamento, pelletteria, oggettistica; uno spazio ad alta referenzialità.
Il rinnovamento degli ambienti interni ha richiesto il parere della Sovrintendenza ai Beni Architettonici.

Taverna Moriggi

Nasce nel 900 nell’omonima via.
Negli anni 60, ne diventa proprietario Gino Liopi, di origine toscana, che mantiene oggi la gestione.
Fino ad allora, l’attività del locale aveva ruotato intorno al vino; col passare del tempo, si comincia a servire una serie di piatti freddi, poi quelli caldi, sino alla metà degli anni 80, quando la bottega si trasforma in un ristorante, con un menu tipico da osteria-taverna.
Affettati e formaggi in abbondanza, con vini doc piemontesi, toscani e marchigiani.
L’edificio che ospita la Taverna era un tempo adibito a rifugiare le carrozze di un palazzo nobiliare del 600, oggi dichiarato monumento nazionale.