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Luigi Medici

Nasce a Milano nel 1888 da antica famigia milanese e muore a Trezzo sull’Adda il 2 aprile 1965.
Si laurea in legge a Pavia, nel 1915 e in filosofia nel 1920, partecipa come soldato semplice alla prima guerra mondiale, nel 1916 sposa Felicita Incisa di Camerana, sua compagna e ispiratrice per 43 anni. Per dieci anni si dedica all’insegnamento non trascurando la sua professione di avvocato che esercita per un trentennio.

 

Si trasferisce a Trezzo sull’Adda, nella sua “Ciosetta Vicenzina”, dove nel tempo libero si dedica alla poesia, al disegno e all’acquarello.
Nell’ambito della cultura milanese si muove fra le varie associazioni, ma è maggiormente attivo presso la «Famiglia Meneghina» per la quale tiene conferenze, letture di poesia e collabora alla pubblicazione della “Storia della letteratura milanese” e della “Storia di Milano”.
Si adopera attivamente affinchè i dialetti possano avere una dignità letteraria.
Nel 1959 riceve l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano, ma nello stesso anno muore l’adorata moglie Felicita.
La sua poesia rispecchia la sua propensione verso la natura, la quiete agreste, un grande desiderio di libertà, di meditazione, di pace. Le campagne, i boschi, i corsi d’acqua, i borghi lombardi non hanno segreti per lui, che percorre col suo cane, andando a caccia.
E della poesia è anche fine dicitore.
Altri argomenti della sua poesia sono: la ricerca sul significato della vita, del quotidiano, sul comportamento dell’uomo che sfociano nella convinzione ottimistica che la “vita continua e che a ogni inverno seguirà una primavera”.
Opere
A l’ombra del Carmin (fantasia romantica milanese
Acqua nostrana
La ca’ del Mago (canzoniere milanese)
Una famiglia dell’Ottocento lombardo (anime, memorie e cose quasi romantiche)
I fioeu de Carlo Codega: strada noeuva e strada veggia
Ona fiorida de moneghell
Idola theatri: scherzi e schizzi ornamentali per un quadro storico della filosofia
In soree: rime ambrosiane
Incontri di anime: da l’Alba del xx secolo
Lunaria
Lusnad e lusiroeul: sonetti lombardi
Mi minor
Mort cher parla
El Nerone
Nuove poesie milanesi
Poesie
Rime ambrosiane
Terra briantea: rievocazioni liriche
Trezzo e la sua storia: ai reduci combattenti della sez.di Trezzo il 27 ottobre 1946
“…tutti matti giù a Milano”: l’ultima cavalcada de Bernabò
Vecchie osterie milanesi

Pino Mazzola

E’ il fondatore (1960), assieme a Franco Bettinelli, del Cenacol Milanes, che è una sezione del Circolo “Alessandro Volta”.
Una sua raccolta di versi è stata pubblicata dall’Editrice Ceschina nel 1965  e s’intitola “Serc in su l’acqua”
E’ un fine dicitore e numerosi sono e premi conseguiti nei vari Concorsi. Il 7 dicembre 1964 il Comune di Milano gli ha assegnato la medaglia d’argento di benemerenza
Di lui si ricorda anche il volumetto “Volta e risvolta” (Storia d’on Centenari) – Federico Motta Editore (1982) che raccoglie i versi scritti per celebrare il centenario della fondazione del suddetto Circolo.
E’ anche autore di canzoni dialettali come Lontan de Milan, La ballada del Locch, La lusiroeula, ecc., trasmesse anche per radio. E con successo ha pure tentato il teatro (vedi la sua commedia El fumm de râs).

Piero Mazzarella

Nasce il 2 marzo 1928 a Caresana di Vercelli.
La sua è una vita di palcoscenico da sempre in quanto, essendo figlio d’arte da parte di madre (milanese) e di padre (siciliano), comincia la carriera già a 10 anni.
Adulto, si dedica dapprima prevalentemente alla rivista.

 

Ma, rimasto vedovo solo dopo sei anni,  della moglie Marisa Marwill, pure attrice, già nel 1957, per poter stare vicino ai due figli, rinuncia agli spettacoli che lo portavano in giro per l’Italia e si ferma a lavorare a Milano, cosa che però gli darà la possibilità di affermarsi con grande successo nel teatro dialettale, soprattutto meneghino, tanto da meritarsi il titolo di “erede di Ferravilla”.
Ha recitato all’Alcione, all’Olimpia, al Sant’Erasmo, al Gerolamo, al Piccolo Teatro, al San Calimero, al Teatro della 14a  dove interpreta le commedie del fratello “Rino Silveri” che a volte è anche co-attore, al Renato Simoni, al Pier Lombardo, al Franco Parenti ecc.
Ha fatto Radio, Televisione, Cinema.
Quando gli chiedono quale sia il suo rapporto con Milano, risponde:
«Milano sono io. Potrei parlare per sei giorni del mio rapporto con questa città. Ma non ne parlo. Perché non me la sento più addosso. La mia Milano è nel teatro. Da attore mi preme la gente che si scomoda per venirmi a vedere. E gli sono riconoscente, perché mi dà da mangiare. Ma io oltre ad essere un attore sono un uomo. E come uomo Milano non mi interessa più. Se ne è andata la gente per bene, quella con il cuore grande grande, disposta ad aiutare i senza tetto……»
Riconoscimenti
1963 premio “San Genesio e Obrazov”
premio “Illica”
premio “Saint Vincent Maschera d’Oro” dell’Istituto del Dramma Italiano
dal Circolo Meneghin e Cecca viene nominato “Meneghino a vita”
viene insignito del titolo di Commendatore della Repubblica (per meriti artistici)
1974 riceve la “Medaglia d’oro” (benemerenza civica) del Comune di Milano )

Giuseppe Margorani

E’ ricordato per i suoi volumetti di versi:
Scampolitt de seda (1994)
Lusiroeul de settember (1995)
Penser e stori (1997)
Forse domà paroll (2000)
Appartengono all’Autore altre 2 Raccolte, di cui purtroppo non conosciamo i titoli.

Roberto Marelli

E’ nato a Milano, al Carrobbio ed è stato battezzato nella parrocchia di San Lorenzo alle Colonne.
Ha recitato nella Compagnia del Teatro Gerolamo e ha lavorato con registi di prestigio.
Porta in teatro, alla radio e alla televisione, il messaggio artistico denso di milanesità.

 

Le sue interpretazioni hanno sempre riscosso l’unanime consenso del pubblico e della critica.
Con questa motivazione, nel 1988, l’Amministrazione Comunale di Milano gli ha conferito l’attestato di Benemerenza Civica.
Attore di prosa, cinema, radio, televisione e cabaret, ha lavorato con Peppino De Filippo, Patroni Griffi, Zurlini, Vancini, Pasquale Festa Campanile, Nino Besozzi, Blasetti, Tino Scotti, Strehler, gli svedesi Michael Meschke, Ingrid Thulin e tanti altri personaggi dello spettacolo.
Al Teatro Gerolamo di Milano, dove nelle ultime stagioni è stato prim’attore, ha scritto e ridotto, con Carletto Colombo, commedie di successo.
Giornalista pubblicista, per Rai Due “Noi in Lombardia” e Novaradio Milano, ha scritto e raccontato settimanalmente “Il Lunario Lombardo”, una sua personale ricerca sulle tradizioni lombarde, che gli è valso nel 1989. da parte del Comune di Milano, l’Ambrogino d’oro.
Nel cinema ha partecipato a “La mano sul fucile”, “Il delitto Matteotti”, “Bingo Bongo”, “Clandestini nella città”, “Tentazioni metropolitane” e altri films.
Per Telenova ha ideato e condotto il programma “Storie di Lombardia”; ha partecipato a molti programmi per la Rai TV e la Fininvest dove, dall’ottobre 1990, è l’amico Arturo nella sit-com “Casa Vianello” con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.
Socio effettivo, dal 2000, dell’Accademia del Dialetto Milanese, è stato “Meneghino” nel Carnevale Ambrosiano con la “Cecca” Wilma e Angelis.