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Cesare Mainardi

Ingegnere, si occupava di assicurazioni.
E’ stato vicedirettore della “Martinella”.
Intorno agli anni ’50 provò una gran voglia di scrivere in poesia (sua prima vocazione), perché aveva una grande sensibilità, soprattutto nei confronti della vita di tutti i giorni e dei suoi coinvolgimenti.
Focoso e ombroso di carattere, ma forse per timidezza. Sempre animato da una dignitosa e decorosa riservatezza, consapevole tuttavia delle proprie doti poetiche, pur non disinteressandosene visse sempre ai margini dei gruppi poetici dialettali milanesi.
La sua poesia e la grafia sono moderne, proprio come quelle di Luigi Guicciardi, suo buon amico. (Suo idolo era Delio Tessa) e lo stile viene definito intimistico, tipico della tradizione milanese (De Marchi, Praga, Giacosa), ma è anche quello dei nostri giorni, con una precisa dimensione storica.
Con Luigi Cazzetta e l’avvocato Ambrogio Maria Antonini ha partecipato alla fondazione del “Sciroeu di Poetta” e de L’Accademia del dialetto milanese.
 
Le sue opere:
PIANTA A MILAN
stampato a Roma nel 1959 (121 copie numerate) – con le poesie:
Camin – Pess d’or – Sol de ottober – Strada – Visita – Poledrinn – “Si c v os non vobis…” – Nott de cittaa – La bottega della speranza – La giostra – Gatt – Orghenin – Omber e sogn – Montagn – Circo – Luna – Cart – Pianta a Milan
 
EL CANCELL
stampato a Roma nel 1959 (180 copie numerate e firmate dall’autore) con le poesie:
Primavera – I zingher – L’orolocc – El cancell – Adree a nun duu – Favola – Colazion – Nivol – La breva – Dorma, Brianza – Vicenza di miracoi – Tegnom con tì – Nebbia – Dedree di stell – La messa di vegett – E se on dì – La resgiora dell’Alp – Diman… – Inverno
 
VALZER
stampato a Roma nel 1964 – con le poesie:
Gesa de primavera – Ragn – Farfalla – Aster – Sorgente – Mórós – Tenda – La nòtt di curett – Alleluja – Mazurca – Polca – Valzer – Galop – November – Notturno – La ca’di memòri
 
FUGA, 1977
 
SETTEMBER, 1983

Giovanni Luzzi

Nato nel 1901 da famiglia di antica origine emiliana, muore a 92 anni nel dicembre del 1982.
Avvocato di fervido ingegno e studioso di psicologia giudiziaria.
Si dedicava anche alle arti figurative (pittura e scultura) oltre che alle lettere.
Sono suoi alcuni lavori teatrali: L’aria del dopoguerra, Legna e carboni, vedova Ballabio, L’avocatt di lader e scritti di cronaca e di storia in parte romanzate come Il giallo della stretta Bagnera, la ricerca scientifica su Il vero castello dell’Innominato manzoniano, identificato con Francesco Ferdinando Visconti, che aveva la sua residenza milanese in Palazzo Visconti al trivio tra via Circo, Via Cappuccio e via Lanzone; Letteratura milanese dalle origini al Porta (in collaborazione col Prof. Claudio Beretta).”

In vernacolo milanese ha pubblicato i libri di versi

Ai temp di caròtol e del baston,
Milan di poveritt
I cinquanta sonett del Pedrin Pepiatt
Milan e poeu pù (1978)
e testi in prosa come:
Parla el Luisin Tassista (in collaborazione con Luigi Carcano) e la traduzione recitabile di tutti i colloqui più famosi de “I Promessi Sposi”.
Altri scritti:
Uomini in pena (1943 – il suo primo libro dedicato all’ambiente dei carcerati ed al loro gergo),
La sciostrera,
Insci parla la mala (dizionario)

Franco Loi

Franco Loi è nato a Genova nel 1930 da genitori sardi, ma a 7anni era già a Milano.Diplomato in Ragioneria, ha trascorso la vita lavorativa facendo vari mestieri prima di impiegarsi presso l’Ufficio Stampa di Mondadori. Poi, nel 1980, è critico letterario per “il Sole 24 ore”
Inizia a scrivere a 35 anni.

Raccolte
1973    I cart
1974    Poesie d’amore
1975    Stròlegh
1978    Teater
1981    L’Angel (prima parte)
1981    L’aria
1982    Lünn
1986    Bach
1988    Liber
1991    Memoria
1992    Umber
1994    L’Angel e Arbur
1997    Verna
1999    Amur del temp
2000    El vent
2001    Album di famiglia
2002    Isman
2004    Aquabella
2005    Aria de la memoria
2005    Riceve il Premio Librex-Montale
2007    Voci d’osteria

Oreste Jannelli

Nasce a Milano il 22 luglio 1928 da genitori napoletani e muore il 24 giugno 2005.
Pseudonimi: Joreste e Tereso.
Pittore figurativo autodidatta e poeta, anche vernacolare.

 

Ha esposto in varie mostre personali e collettive, ottenendo premi e riconoscimenti, tra cui l’ Ambrogino d’oro del Comune di Milano nel 1980.
E’ stato Presidente dell’Accademia del Dialetto Milanese dal 1996.
“LA VIA CRUCIS GIOIOSA”, 8 tele dipinte nel 1985, è allocata in Basilica di San Babila in Milano ed è opera sua.
Altre opere:
1985 – “Ona storia de pocch di” poesia e pittura;
1984 – “De chì de la sces”;
1986 –  Roma -Quaderni dell’ Accademia del dialetto milanese N°2.1986 e N°4.1993 e N°6.
1987 – “Firifiss”;
1989 – “Omber de nivol”;
1991 – “Iscì per caso”;
1992 – “Mi giughi pù”;
1993 – “Padania” canzoni milanesi
1995 – “Metro”;
1996 – “Iron’io”;
1997 – “MiscMasc”;
1998  – “Poesia meneghina”
1998  – “Gioeugh sora l’acqua”;
1999  – “Jolivià”;
2000  – “Tereso”;
2001 – 2002 – “Preja”;
2003 – “Gera”;
2004 -Traduce in milanese numerosi libri della Bibbia:
“Pentateuco: Genesi-Esodo-Levitico-Numeri- Deuteronomio. Cantico dei Cantici-Giobbe”

Emilio Guicciardi

Nasce a Milano nel 1896 da Decio (docente di greco-latino e noto letterato e commediografo milanese, oltre che studioso della storia e delle tradizioni ambrosiane) e da Irene Cattaneo, “a due passi dal Lazzaretto”, come disse lui stesso, ma di sé non amò dire molto altro.
Si sposa nel 1922 con Linda Maggi che diventa il suo “severo” critico letterario.


 

Durante la prima guerra mondiale è sull’Altipiano di Asiago come Ufficiale nell’artiglieria di montagna. Verrà decorato al V.M. In quello stesso periodo (1918) gli muore il padre di spagnola. La madre era diventata cieca quando lui aveva solo quattro anni.
Dopo la guerra riesce con sacrificio a laurearsi in legge ed esperimenta varie attività sia professionali che culturali, nella continua ricerca romantica di se stesso.
Nel 1937 si reca in Africa dove trascorre un periodo lungo e avventuroso a Mogadiscio, organizzandovi un’azienda agricola che dovette poi abbandonare per gli eventi dell’ultimo conflitto. Ne ricaverà una notevole esperienza soprattutto umana e letteraria peraltro già iniziata al fronte.
Scrive liriche e novelle in lingua.
Dopo la seconda guerra mondiale, fonda la rivista “La Martinella”, (il cui primo numero esce nel giugno 1947) che segue fino al 1974, anno della sua scomparsa.
Questa rivista si occupa di cultura lombarda, per cui il Guicciardi in questi anni intensifica la sua attività dialettale, con la collaborazione di altri grandi poeti.
La sua poesia, sulle tracce di quella di Delio Tessa, è una poesia “drammatica”, con spunti moderni, a differenza della poesia pre-esistente di tipo “novellistico” con macchiette e spunti umoristici e diventa esempio per successivi altri scrittori e poeti.

La sua produzione:
1936 Novèna de san Cristofen (Storia del 1851)
1942 San Francèsch  come el vedi mi
1943 Milan te saludi
1945 Foeura de cà, Il servo ideale, Luna de mel
1946 I man de la mama, Pensér sul Tessa,
1947 L’oli de Sant Aquilin, La nostra tèra, L’avis del kunfinà
1948 El cavall del Peppin
1950 Briscola
1952 Belfior (“…non un modo, è questo, di <<mettere in versi>> la Storia, ma di trasfigurare
la Storia in Poesia” – Benedetto Croce)
1953 Dies irae
1954 La Nina de Nove
1959 Briscola
1962 San Rocch in d’el bosch
1964 Furia d’estaa